Fascicolo elettronico agricoltura: le nuove funzionalità per i lavoratori autonomi e le aziende

L’INPS comunica l’estensione delle nuove modalità di comunicazione ai lavoratori autonomi agricoli e l’inserimento delle applicazioni, informazioni e servizi del Cassetto Previdenziale delle Aziende Agricole nel menu dinamico del Cassetto Previdenziale del Contribuente (INPS, messaggio 30 giugno 2023, n. 2447).

Si tratta del processo di reingegnerizzazione del canale di comunicazione tra l’Istituto, i contribuenti del settore agricolo e i loro intermediari, attuato attraverso il Progetto PNRR “Nuovo fascicolo elettronico agricoltura”, Area di Innovazione User Experience, che ha previsto, tra l’altro, l’estensione dell’utilizzo del Cassetto Previdenziale del Contribuente, che si configura sempre più come il contenitore informativo che permette di accedere, in un unico ambiente, alle diverse tipologie di posizioni contributive.

 

In particolare, già in precedenza (messaggio n. 4664/2022) l’INPS aveva dato notizia dell’avvio, per le aziende agricole, di una modalità più agevole di comunicazione, prevedendosi l’inserimento nel Cassetto Previdenziale del Contribuente della nuova Comunicazione Bidirezionale, l’implementazione della funzione “Agenda Appuntamenti” e l’accesso al Portale delle Agevolazioni (“ex DiReSco”) attraverso la sezione “Telematizzazione”. Tali nuove funzionalità sono oggi estese anche ai lavoratori autonomi agricoli.

 

La nuova Comunicazione Bidirezionale è stata sviluppata anche per i lavoratori autonomi agricoli, titolari di una posizione contributiva in qualità di Coltivatore Diretto (CD) o Imprenditore Agricolo Professionale (IAP) e per i loro intermediari, con le medesime caratteristiche e finalità indicate per le aziende agricole.

 

Possibile anche l’accesso all’“Agenda Appuntamenti” che consente di prenotare un appuntamento in riferimento a una specifica richiesta.

 

L’inserimento nel Cassetto Previdenziale del Contribuente della nuova Comunicazione Bidirezionale comporterà a breve l’inibizione delle eventuali corrispondenti funzioni per l’inserimento di nuove richieste nel Cassetto Previdenziale per Agricoltori Autonomi, segnatamente: Comunicazione pagamento effettuato; Rateazione – pagamento prima rata.

 

In attesa delle successive implementazioni previste dal progetto, i restanti modelli di Comunicazione Bidirezionale attualmente presenti potranno continuare a essere inviate tramite la funzione di Comunicazione Bidirezionale del preesistente Cassetto Previdenziale per Agricoltori Autonomi, disponibile sul sito istituzionale.

 

Il percorso di reingegnerizzazione del canale di comunicazione tra l’Istituto e i lavoratori autonomi agricoli proseguirà nelle successive fasi, con la migrazione di tutte le funzioni del Cassetto Previdenziale per Agricoltori Autonomi nel Cassetto Previdenziale del Contribuente.

 

In questa prima fase di reingegnerizzazione della comunicazione riferita ai lavoratori autonomi agricoli, in attesa della completa integrazione, sarà possibile accedere al Cassetto Previdenziale per Agricoltori Autonomi direttamente dal nuovo Cassetto Previdenziale del Contribuente. Successivamente, all’esito della completa integrazione del Cassetto Previdenziale per Agricoltori Autonomi nel Cassetto Previdenziale del Contribuente, le applicazioni, i servizi, le informazioni e le funzioni esistenti nel primo cassetto saranno aggiunti al menu dinamico del Cassetto Previdenziale del Contribuente, come già realizzato per le aziende agricole.

 

Infatti, le predette aziende agricole hanno già la possibilità di accedere al menu dinamico del Cassetto Previdenziale del Contribuente e di entrare, quindi, in un unico ambiente in cui trovare le informazioni trasversali contenute nei diversi archivi gestionali dell’Istituto (ad esempio, dati anagrafici, caratteristiche contributive, DMAG degli ultimi 5 anni, pagamenti effettuati con F24, situazione debitoria, compensazioni effettuate da AGEA, News individuali, etc.).  

 

Accedendo alla sezione “Telematizzazione” del Cassetto Previdenziale del Contribuente, è possibile trasmettere le istanze relative alle richieste di rimborso, compensazioni contributive, sospensioni ed esoneri contributivi (in caso di calamità), rateazione, riduzione delle sanzioni civili, in precedenza disponibili nella sezione “Domande Telematiche” del Cassetto Previdenziale delle Aziende Agricole. Nella sezione “Telematizzazione”, oltre a inserire nuove istanze, è possibile accedere allo storico delle domande presentate con il precedente applicativo. 

 

Nella medesima sezione sono disponibili anche i seguenti modelli di istanze telematiche collocati in precedenza nella sezione “Comunicazione Bidirezionale” del Cassetto Previdenziale delle Aziende Agricole:

 

– Rettifica DMAG;

– Rateazione – Richiesta Estinzione anticipata;

– Richiesta Autorizzazione Accentramento Contributivo;

– Richiesta Codice Autorizzazione Adempimenti TFR 1R;

– Richiesta Codice Autorizzazione Adempimenti TFR 2R;

– Richiesta Rateazione integrativa. 

 

Sono abilitati alla funzione i titolari/rappresentanti legali delle aziende agricole con dipendenti, i titolari della posizione contributiva dei lavoratori autonomi agricoli e gli intermediari purché provvisti di delega. L’applicazione è raggiungibile dalla sezione “Servizi per le aziende e i consulenti” nel sito istituzionale.

 

 

Regime degli impatriati nell’ambito del rapporto di lavoro sportivo

L’Agenzia delle entrate ha fornito chiarimenti in merito al regime agevolato dei lavoratori impatriati nell’ambito del rapporto di lavoro sportivo (Agenzia delle entrate, risoluzione 30 giugno 2023, n. 38/E).

Il regime agevolativo per lavoratori impatriati, articolo 16 del D.Lgs. n. 147/2015, si sostanzia nella tassazione agevolata di taluni redditi prodotti dai contribuenti che trasferiscono la residenza fiscale in Italia e che si impegnano a risiedervi per almeno due periodi di imposta, svolgendo una attività lavorativa prevalentemente nel territorio italiano.

 

Relativamente alla fruizione del regime speciale per lavoratori sportivi, come stabilito dai commi 5-quater e 5-quinques dell’articolo 16, è necessario che: 

  • i lavoratori sportivi non siano stati residenti in Italia nei due periodi d’imposta precedenti il trasferimento e che si impegnino a risiedervi per almeno due anni, a pena di decadenza dal beneficio;

  • l’attività lavorativa sia prestata prevalentemente nel territorio italiano.

Tale agevolazione consiste nella riduzione al 50% dei redditi del lavoratore sportivo che concorrono alla formazione del reddito complessivo e si applica per un quinquennio, decorrente da quello del trasferimento in Italia. Inoltre, a determinate condizioni previste dal comma 3-bis del articolo 16 D.Lgs n. 147/2015, il lavoratore sportivo può continuare a beneficiare del regime per un ulteriore quinquennio.

 

Per l’accesso al regime è necessaria l’esistenza di un rapporto di lavoro sportivo, disciplinato dall’articolo 3 della Legge n. 91/1981, ovvero dagli articoli 25, 26 e 27 del D.Lgs. n. 36/2021 e che il contribuente abbia compiuto il ventesimo anno di età.  

È previsto, inoltre, che il reddito complessivo derivante dal rapporto di lavoro sportivo sia di ammontare superiore a:

– euro 1.000.000, se le Federazioni sportive nazionali di riferimento e le singole Leghe professionistiche hanno conseguito la qualificazione professionistica entro l’anno 1990 ovvero calcio, ciclismo, golf e pallacanestro;

– euro 500.000, se le Federazioni sportive nazionali di riferimento e le singole Leghe professionistiche hanno conseguito la qualificazione professionistica dopo l’anno 1990.

 

L’Agenzia ricorda che i lavoratori sportivi, ai sensi del comma 5-quinquies del citato articolo 16, sono tenuti annualmente al versamento di un contributo pari allo 0,5% della base imponibile, da pagare entro il termine di versamento del saldo dell’IRPEF relativa al periodo di imposta di riferimento. Per permetterne il pagamento, tramite modello “F24 Versamenti con elementi identificativi”, l’Agenzia delle entrate ha istituito, con la risoluzione del 10 marzo 2021, n. 17/E, un apposito codice tributo.

 

Possono rientrare tra i redditi agevolabili anche quelli derivanti dalla cessione dei diritti di immagine e da attività promo pubblicitarie, a condizione che siano corrisposti nell’ambito del rapporto di lavoro sportivo col medesimo datore di lavoro. Diversamente, i compensi e/o redditi derivanti da soggetti terzi non sono agevolabili, in quanto non derivanti direttamente dal rapporto di lavoro sportivo.

 

Chiarisce, infine, l’Agenzia che tale regime speciale si applica se l’attività lavorativa sportiva è prestata prevalentemente nel territorio italiano, per un periodo superiore a 183 giorni nell’arco di ciascun periodo d’imposta, nel quale rientrano: i giorni lavorativi, le ferie, le festività, i riposi settimanali nonché altri giorni non lavorativi.

Per beneficiare del regime speciale il lavoratore sportivo titolare di reddito di lavoro dipendente deve presentare una richiesta scritta al datore di lavoro il quale applica il beneficio dal periodo di paga successivo alla richiesta medesima e, in sede di conguaglio, dalla data di assunzione. Nelle ipotesi in cui il datore non abbia potuto riconoscere l’agevolazione, il lavoratore sportivo può comunque fruirne, in presenza dei requisiti previsti dalla legge, direttamente nella dichiarazione dei redditi, indicando il reddito di lavoro dipendente già nella misura ridotta.

CCNL Amministratori di condominio: dal 1° luglio nuovi minimi retributivi 

Dal 1° luglio nuovi minimi retributivi, novità sul welfare e assorbimento 

Il rinnovo contrattuale del CCNL Amministratori di condominio, in scadenza il 30 giugno 2025, riguarda i dipendenti degli Studi e delle Società che operano, in qualsiasi forma, nei settori o attività di:

– Studi professionali, quali: amministratori condominiali; di proprietà immobiliari; transazioni immobiliari:

– Società di Servizi integrati alla Proprietà Immobiliare: aziende di manutenzioni idrauliche, elettriche, del verde, tinteggiature, coibentazioni, sigillature, ripristini edili ecc;

– Associazioni di categoria e/o Associazioni datoriali dei settori riconducibili alle attività sopra citate;

– Ogni altra Associazione che presti attività prevalente agli Studi professionali o alle Società di servizi alla Proprietà immobiliare, nonché ai condomini amministrati e/o ai loro condòmini;

e prevede una serie di scadenze nel mese di luglio 2023 che riguardano:

– Minimi retributivi;

– Welfare;

– Assorbimenti.

Dal 1° luglio 2023 la Retribuzione Minima Contrattuale Territoriale Mensile (oltre le altre voci maturate dal lavoratore: IMC, Scatti, Indennità ecc.) è pari a:

Regione Quad. A1 A2 B1 B2 C1 C2 D1 D2
Lombardia 2.779,50 2.440,50 2.213,50 1.989,50 1.818,00 1.701,00 1.588,00 1.496,00 1.367,00
Trentno 2.769,50 2.432,50 2.206,50 1.983,50 1.813,00 1.696,00 1.584,00 1.493,00 1.363,00
Liguria 2.769,50 2.432,50 2.206,50 1.982,50 1.813,00 1.696,00 1.583,00 1.492,00 1.363,00
Lazio 2.765,50 2.429,50 2.203,50 1.980,50 1.811,00 1.694,00 1.582,00 1.492,00 1.362,00
Toscana 2.762,50 2.426,50 2.201,50 1.978,50 1.809,00 1.693,00 1.581,00 1.491,00 1.361,00
Emilia Romagna 2.748,50 2.414,50 2.190,50 1.969,50 1.801,00 1.686,00 1.574,00 1.484,00 1.355,00
Friuli 2.741,50 2.408,50 2.185,50 1.964,50 1.797,00 1.682,00 1.571,00 1.482,00 1.353,00
Valle d’Aosta 2.733,50 2.401,50 2.179,50 1.959,50 1.792,00 1.678,00 1.568,00 1.479,00 1.350,00
Umbria 2.733,50 2.401,50 2.179,50 1.959,50 1.792,00 1.678,00 1.568,00 1.479,00 1.350,00
Piemonte 2.726,50 2.395,50 2.174,50 1.955,50 1.788,00 1.675,00 1.565,00 1.476,00 1.348,00
Veneto 2.701,50 2.374,50 2.155,50 1.938,50 1.774,00 1.662,00 1.553,00 1.465,00 1.337,00
Marche 2.673,50 2.350,50 2.134,50 1.919,50 1.757,00 1.647,00 1.539,00 1.453,00 1.326,00
Abruzzo 2.645,50 2.326,50 2.112,50 1.900,50 1.740,00 1.632,00 1.526,00 1.440,00 1.314,00
Sicilia 2.646,50 2.326,50 2.113,50 1.900,50 1.741,00 1.633,00 1.526,00 1.441,00 1.315,00
Puglia 2.641,50 2.323,50 2.110,50 1.898,50 1.738,00 1.631,00 1.525,00 1.439,00 1.313,00
Campania 2.638,50 2.319,50 2.107,50 1.895,50 1.736,00 1.629,00 1.523,00 1.438,00 1.312,00
Sardegna 2.635,50 2.318,50 2.106,50 1.894,50 1.735,00 1.628,00 1.522,00 1.438,00 1.312,00
Calabria 2.602,50 2.289,50 2.080,50 1.872,50 1.716,00 1.611,00 1.507,00 1.424,00 1.298,00
Basilicata 2.601,50 2.288,50 2.079,50 1.871,50 1.715,00 1.611,00 1.506,00 1.423,00 1.298,00
Molise 2.600,50 2.287,50 2.079,50 1.870,50 1.715,00 1.610,00 1.506,00 1.423,00 1.298,00

Retribuzione Minima Contrattuale Territoriale Mensile in vigore dal 1° Luglio 2023 per Operatori di Vendita (oltre le altre voci maturate dal Lavoratore: IMC, Scatti, Indennità ecc.)

Regione Op. Vendita 1° Categoria Op. Vendita 2° Categoria Op. Vendita 3° Categoria
Lombardia 1.636,20 1.530,90 1.429,20
Trentino 1.631,70 1.526,40 1.425,60
Liguria 1.631,70 1.526,40 1.424,70
Lazio 1.629,90 1.524,60 1.423,80
Toscana 1.628,10 1.523,70 1.422,90
Emilia Romagna 1.620,90 1.517,40 1.416,60
Friuli 1.617,30 1.513,80 1.413,90
Valle d’Aosta 1.612,80 1.510,20 1.411,20
Umbria 1.612,80 1.510,20 1.411,20
Piemonte 1.609,20 1.507,50 1.408,50
Veneto 1.596,60 1.495,80 1.397,70
Marche 1.581,30 1.482,30 1.385,10
Abruzzo 1.566,00 1.468,80 1.373,40
Sicilia 1.566,90 1.469,70 1.373,40
Puglia 1.564,20 1.467,90 1.372,50
Campania 1.562,40 1.466,10 1.370,70
Sardegna 1.561,50 1.465,20 1.369,80
Calabria 1.544,40 1.449,90 1.356,30
Basilicata 1.543,50 1.449,90 1.355,40
Molise 1.543,50 1.449,00 1.355,40

Per quel che concerne il welfare, il datore di lavoro mette a disposizione un valore minimo annuo a tutti i dipendenti in forza che abbiano superato il Patto di prova all’atto dell’accredito, nella misura del 50% con un 3° versamento a luglio 2023, pari a: 

Livello Dal 2022 in poi
Quadro 1.200 euro/anno
A1, A2, B1, B2, C1, C2, D1, D2 Operatori di Vendita 600 euro/anno

Sul fronte assorbimenti, parte dell’aumento retributivo previsto, essendo corrispondente alla rivalutazione dell’Indice IPCA, non sarà assorbibile, nei valori già inclusi nella Componente Parametrica di cui all’art. 231 del CCNL e nella Retribuzione Minima Contrattuale Territoriale Mensile. Non sono parimenti assorbibili gli aumenti periodici d’anzianità (scatti).

Importo mensile lordo non assorbibile

Livello Valore incrementale NON assorbibile al 1/7/2022 Valore incrementale NON assorbibile al 1/7/2023
Quadro 56,25 56,25
A1 – ex 1° 48,75 48,75
A2 – ex 2° 43,75 43,75
B1 – ex 3° 38,75 38,75
B2 – ex 4° 35,00 35,00
C1 – ex 5° 32,50 32,50
C2 – ex 6° 30,00 30,00
D1 – ex 7° 28,00 28,00
D2 – ex 8° 25,00 25,00

 

INPGI, entro luglio il pagamento dei contributi minimi

L’Istituto di previdenza dei giornalisti ha indicato nel 31 luglio il termine ultimo per il versamento per il 2023 (INPGI, circolare 27 giugno 2023, n. 4).

L’INPGI ha reso noto che il 31 luglio 2023 scade il termine previsto per il pagamento dei contributi minimi
per l’anno in corso. Al versamento del contributo minimo annuale sono tenuti tutti i giornalisti iscritti all’INPGI (ex Gestione separata) che nel corso dell’anno 2023 abbiano svolto o abbiano in corso lo svolgimento di attività giornalistica in forma autonoma.  

Per i giornalisti con un’anzianità di iscrizione all’Ordine professionale fino a 5 anni, il contributo minimo è ridotto al 50% (articolo 3 del Regolamento INPGI,). A tal fine, l’anzianità deve essere valutata alla data del 31 luglio 2023, prendendo a riferimento la data di iscrizione all’Albo professionale (elenco professionisti, registro praticanti e/o elenco pubblicisti). Per l’anno 2023 potranno, quindi, versare il contributo minimo in misura ridotta gli assicurati che risultino iscritti all’Ordine dei giornalisti con decorrenza successiva al 31 luglio 2018.

L’INPGI, inoltre, ricorda che l’articolo 18, comma 11, del D.L. n. 98/2011 prevede che, per gli iscritti che risultino già titolari di un trattamento pensionistico diretto, la contribuzione dovuta sia fissata a una aliquota non inferiore al 50% di quella ordinaria. Di conseguenza, per i giornalisti che alla data del 31 luglio 2023 risultino già pensionati il contributo soggettivo minimo dovuto sarà pari al 50% di quello ordinario. Peraltro, l’eventuale titolarità di trattamenti pensionistici a favore dei superstiti (pensioni di reversibilità
e/o indiretta) e gli assegni previsti a favore dei ciechi e degli invalidi civili non danno luogo alla riduzione del contributo minimo.  

Gli importi per il 2023

Gli importi dovuti per l’anno 2023 sono i seguenti:

Tipo contributo Contributo
minimo
ordinario
Contributo minimo
ridotto per i giornalisti
con meno di 5 anni di
anzianità professionale
Contributo minimo
ridotto per i giornalisti
titolari di trattamento
pensionistico diretto
Reddito minimo di riferimento 2.361,33 1.180,66 2.361,33
Contributo Soggettivo (12%)  283,36 141,68  141,68
Contributo Integrativo (4%)  94,45 47,23 94,45
Contributo di maternità  24,90 24,90 24,90
Totale contributo minimo
2023 
402,71 213,81 261,03  

In attesa dell’approvazione ministeriale della delibere di determinazione dei suddetti contributi minimi, tali valori sono applicati in via provvisoria e salvo conguaglio all’esito del provvedimento di approvazione da parte dei ministeri vigilanti.

Le modalità di pagamento

Il pagamento dei contributi dovrà essere eseguito con il Modello F24/Accise, che dovrà essere compilato indicando, quale contribuente, i dati anagrafici ed il codice fiscale del giornalista interessato (non è ammesso il versamento da parte di soggetti diversi) e utilizzando i seguenti codici:

Ente = P
Provincia = (lasciare vuoto)
Codice tributo = G001
Codice identificativo = 22222
Mese = 01
Anno di riferimento = 2023.

Qualora il giornalista non si trovasse nelle condizioni di poter utilizzare questa forma di pagamento potrà effettuare il versamento mediate bonifico bancario, sul conto intestato all’INPGI, acceso presso il Banco BPM, IBAN: IT 60 D 05034 11701 000000002907. In questo caso è indispensabile che nella causale del versamento sia indicato “AC 2023 seguito dal numero di posizione INPGI A-NNNNN (lettera A seguita da 5 cifre) o dal proprio codice fiscale”.  

I soggetti che non devono versare

Non sono tenuti al versamento del contributo minimo i giornalisti che nel 2023 svolgono l’attività esclusivamente nell’ambito di un rapporto di collaborazione coordinata e continuativa. Infatti, per questi ultimi, gli adempimenti contributivi sono interamente a carico del committente. In tal caso, tuttavia, l’interessato deve necessariamente comunicare all’INPGI le modalità con cui svolge la professione.

Invece, i giornalisti iscritti all’INPGI che, alla data del 31 luglio 2023,  non abbiano svolto alcuna forma di attività giornalistica autonoma e che entro la fine dell’anno 2023 presumono di non svolgere alcuna attività giornalistica, sono esentati (previa comunicazione scritta di cessata attività, dal versamento del contributo minimo.  

Questi ultimi soggetti, se interessati a ottenere la copertura contributiva nell’anno 2023, pur in assenza di svolgimento di prestazioni professionali, possono eseguire ugualmente il versamento dei contributi minimi. Coloro i quali non provvederanno a versare il contributo minimo nei termini previsti, in fase di invio di comunicazione reddituale per l’anno 2023 (da effettuarsi in via telematica entro il 30 settembre 2024), in alternativa alla sospensione annuale, potranno scegliere di versare comunque il contributo minimo e procedere al pagamento dello stesso entro i termini previsti per la contribuzione a saldo, con le relative maggiorazioni. 

Ebinter Trentino: nuovi sussidi per i lavoratori del settore del commercio

Borse di studio e abbonamento per il trasporto pubblico per i lavoratori delle aziende che applicano il contratto del terziario

L’Ente Bilaterale del Terziario Trentino ha deliberato due nuovi sussidi rivolti alle lavoratrici ed ai lavoratori delle aziende che applicano il contratto nazionale del terziario (commercio), associate all’E.B.Ter.
I nuovi sussidi, nel limite delle competenze e delle risorse limitate di E.B.Ter., saranno di due tipi:
– sussidi per borse di studio;
– sussidio abbonamento trasposto pubblico.
I nuovi interventi dell’Ente Bilaterale si aggiungono a quelli già in vigore. 

Borse di studio
Il primo sussidio decorre dall’anno scolastico e accademico 2022/2023 ed è rivolto agli studenti e studentesse diplomati/e o laureati/e (max 1 anno fuori corso per la triennale e due anni per la magistrale o a ciclo unico – non ci sono limiti di fuori corso per gli studenti e studentesse lavoratori/trici).
Ai lavoratori/lavoratrici delle imprese in regola da almeno 3 mesi con il versamento delle quote contributive che abbiano conseguito un diploma di maturità (a partire dall’anno scolastico 2022/2023) o un diploma di laurea triennale/magistrale o a ciclo unico (a partire dall’anno accademico 2022/2023), verrà erogata una borsa di studio proporzionale al merito. Il sussidio può essere richiesto anche per i figli/e del lavoratore/trice. 

Diploma maturità voto da 90/100 a 95/100  € 150,00
voto 96/100 a 99/100 € 200,00
voto 100/100  € 300,00
voto 100/100 e lode  € 400,00
Diploma laurea triennale             voto da 100/110 a 105/110  € 250,00
voto da 106/110 a 110/110  € 400,00
voto 110/110 e lode  € 600,00
Diploma laurea magistrale

o a ciclo unico            

voto da 100/110 a 105/110  € 300,00
voto da 106/110 a 110/110  € 500,00
voto 110/110 e lode  € 700,00

Con esclusione degli studenti e studentesse lavoratori/trici, il sussidio per diploma di laurea triennale sarà riconosciuto solo nel caso in cui lo studente/essa conseguirà il diploma entro un anno dal termine del periodo previsto dall’ordinamento per il corso di studi (massimo un anno fuori corso) mentre per il diploma di laurea magistrale e a ciclo unico, il sussidio sarà riconosciuto solo nel caso in cui lo studente/essa conseguirà il diploma entro due anni dal termine del periodo previsto dall’ordinamento per il corso di studi (massimo due anni fuori corso). Si considera studente e studentessa lavoratore/trice chi ha lavorato almeno 12 mesi nei due anni precedenti il diploma o la laurea versando regolarmente i contributi all’EBTER. Tre mesi devono essere subito antecedenti la data del diploma o della laurea.
Sarà possibile presentare la domanda entro 90 giorni dalla data del diploma o della laurea.

Abbonamento trasposto pubblico per il tragitto casa-lavoro
Al fine di esortare i lavoratori all’uso dei mezzi pubblici verrà inoltre riconosciuto il rimborso del 55% del costo sostenuto per l’abbonamento annuale al servizio di trasporto pubblico locale, regionale e interregionale per il tragitto casa-lavoro. I sussidi potranno essere richiesti da lavoratori o lavoratrici in regola da almeno 3 mesi con il versamento delle quote contributive.
Sarà possibile presentare la domanda entro 90 giorni dalla data di scadenza dell’abbonamento, a partire da quelli che scadono nell’anno 2023.