Esonero per l’assunzione di donne svantaggiate: le istruzioni operative

L’INPS fornisce le indicazioni per la gestione degli adempimenti previdenziali connessi alla misura di agevolazione contributiva (INPS, circolare 23 giugno 2023, n. 58).

Dopo le indicazioni applicative in materia di esonero contributivo per le assunzioni di under 36, arrivano anche le istruzioni dell’INPS per l’agevolazione relativa all’assunzione di donne lavoratrici svantaggiate effettuate dal 1° luglio 2022 al 31 dicembre 2022. Si tratta, in entrambi i casi, di misure recentemente autorizzate dalla Commissione europea con la decisione C(2023) 4063 final del 19 giugno 2023. La misura riguarda i datori di lavoro privati, anche non imprenditori, compresi i datori di lavoro del settore agricolo, escludendo le imprese operanti nel settore finanziario e nel settore domestico e i soggetti sanzionati dall’UE.

Anche in questo caso, la Legge di bilancio 2023 all’articolo 1, comma 298 aveva previsto l’innalzamento del limite massimo di importo da 6.000 euro a 8.000 euro annui e nella misura del 100%.  Al riguardo, peraltro, l’Istituto segnala che per la comunicazione preventiva online, utile alla fruizione dell’incentivo, i datori di lavoro interessati potranno continuare a utilizzare il modulo “92-2012”, presente all’interno del “Cassetto previdenziale” di riferimento del sito istituzionale, tenendo presente che per ogni evento incentivabile (assunzione, proroga o trasformazione), è necessario procedere alla compilazione di una singola comunicazione.

Inoltre, si evidenzia che, qualora tale modulistica fosse già stata utilizzata ai fini della comunicazione della fruizione dell’incentivo pari al 50% dei contributi datoriali previsto dall’articolo 4, commi da 8 a 11, della Legge n. 92/2012, per le assunzioni/proroghe/trasformazioni effettuate, i datori di lavoro interessati non devono compiere ulteriori adempimenti in quanto la comunicazione precedentemente inoltrata all’Istituto risulta valida  ai fini della fruizione dell’esonero in misura pari al 100%.

Lavoratrici per le quali spettano gli incentivi

Dal punto di vista soggettivo, gli esoneri previsti dalla Legge di Bilancio 2023 e dalla legge di Bilancio 2021 spettano in riferimento alle assunzioni di “donne lavoratrici svantaggiate”, secondo la disciplina dettata dalla Legge n. 92/2012, in base alla quale sono riconducibili alla nozione di “donne svantaggiate” le seguenti categorie:

– donne con almeno 50 anni di età e disoccupate da oltre 12 mesi;

– donne di qualsiasi età, residenti in regioni ammissibili ai finanziamenti nell’ambito dei fondi strutturali dell’Unione europea prive di un impiego regolarmente retribuito da almeno 6 mesi;

– donne di qualsiasi età che svolgono professioni o attività lavorative in settori economici caratterizzati da un’accentuata disparità occupazionale di genere e prive di un impiego regolarmente retribuito da almeno 6 mesi;

– donne di qualsiasi età, ovunque residenti e prive di un impiego regolarmente retribuito da almeno 24 mesi.

Rapporti di lavoro incentivati

Gli incentivi in esame spettano per: le assunzioni a tempo determinatoa tempo indeterminato, le trasformazioni a tempo indeterminato di un precedente rapporto agevolato, le trasformazioni a tempo indeterminato di un precedente rapporto non agevolato. Gli incentivi spettano anche in caso di part-time e in riferimento ai rapporti di lavoro a scopo di somministrazione. In virtù della specialità della disciplina, invece, gli incentivi non spettano per i rapporti di lavoro intermittente e per le prestazioni di lavoro occasionale. Restano, infine, esclusi dai benefici i rapporti di apprendistato e i contratti di lavoro domestico.

Durata degli incentivi

In riferimento alla durata del periodo agevolato, l’INPS chiarisce che, gli incentivi:

–    in caso di assunzione a tempo determinato, spettano fino a 12 mesi;

–    in caso di assunzione a tempo indeterminato, spettano per 18 mesi;

–    in caso di trasformazione a tempo indeterminato di un rapporto a termine già agevolato, sono riconosciuti per complessivi 18 mesi a decorrere dalla data di assunzione;

–    in caso di trasformazione a tempo indeterminato di un rapporto a termine non agevolato, sono riconosciuti per complessivi 18 mesi a decorrere dalla data di trasformazione.

Gli incentivi spettano anche in caso di proroga del rapporto, effettuata in conformità alla disciplina del rapporto a tempo determinato, fino al limite complessivo di 12 mesi.

Infine, come già chiarito per altre agevolazioni, l’Istituto precisa che il periodo di fruizione degli incentivi può essere sospeso esclusivamente nei casi di assenza obbligatoria dal lavoro per maternità, consentendo, in tale ipotesi, il differimento temporale del periodo di godimento.

 

Misura degli incentivi

Si rammenta che per le assunzioni/trasformazioni effettuate dal 1° luglio 2022 al 31 dicembre 2022, il limite massimo di importo dell’agevolazione è pari a 6.000 euro all’anno, mentre per quelle effettuate dal 1° gennaio 2023 al 31 dicembre 2023 il limite arriva a 8.000 euro all’anno. 

La circolare in commento, infine, include le condizioni di spettanza degli incentivi, con particolare attenzione all”incremento occupazionale netto, compatibilità con la normativa in materia di aiuti di Stato, il coordinamento con altre misure di agevolazione e le modalità di esposizione nel flusso Uniemens per le varie categorie di datori di lavoro.

CCNL Energia e Petrolio: da luglio nuovi minimi retributivi

Incremento dei minimi retributivi e del C.R.E.A. per gli addetti all’industria dell’Energia e del Petrolio

Con il CCNL 21 luglio 2022 Confindustria Energia e Filctem-Cgil, Femca-Cisl, Uiltec-Uil hanno definito gli aumenti retributivi per gli addetti all’industria dell’Energia e del Petrolio.
Per l’anno corrente, dal 1° luglio 2023, i minimi retributivi saranno incrementati di 65,00 euro. Con pari decorrenza si procederà, inoltre, al riallineamento delle retribuzioni tabellari tra il settore industria gas e il settore energia e petrolio, come già previsto nel precedente rinnovo. 

Livello Minimo dal 1° luglio 2023 C.R.E.A. dal 1° luglio 2023
 

 

 

1

3.222,42 453,26
362,61
271,96
181,31
90,65
 

 

2

2.918,45 271,97
203,98
135,98
67,99
 

 

3

2.642,97 243,72
182,79
121,86
60,93
 

 

4

2.335,61 213,57
160,18
106,79
53,39
 

 

 

5

2.048,21 181,33
136,00
90,66
45,23
0
6 1.781,83 0

CCNL Istituzioni Socio Assistenziali (Agespi): richiesta l’apertura delle trattative per il rinnovo

Proposte importanti novità per il personale di settore

Le Organizzazioni Sindacali Fp-Cgil, Cisl-Fp, Fisascat-Cisl, Uil-Fpl e Uiltucs hanno richiesto l’apertura delle trattative per il rinnovo del CCNL Istituzioni Socio Assistenziali-Agespi.
Di seguito riportate le novità introdotte.
Premessa:
Attraverso la piattaforma, le OO.SS. Fp-Cgil, Cisl-Fp, Fisascat-Cisl, Uil-Fpl e Uiltucs intendono dare formale avvio al rinnovo contrattuale al fine di rilanciare i servizi ricadenti nel settore socio-assistenziale, socio-sanitario, socio-educativo e dell’inclusione.
Le attuali difficoltà economiche, unite a quanto ereditato dai due anni di pandemia ed all’inflazione in continua crescita che ha ridotto in modo esponenziale il potere di acquisto dei lavoratori, rendono necessaria la definizione di un CCNL che riconosca ai dipendenti del settore non solamente una crescita in termini salariali e di diritti, ma che possa, in un certo senso, risultare sempre più attuale rispetto alla gestione di nuovi servizi.
Ambito di applicazione:
Si è proiettati verso un’analisi ed un eventuale aggiornamento del campo di applicazione.
Relazioni sindacali e contrattazione:
Preme approfondire le materie da delegare alla contrattazione decentrata oltre alle informative relative ad alcuni aspetti dell’organizzazione rispetto ad una maggiore efficienza dei servizi. Altresì, vuole rendersi maggiormente esigibile la contrattazione di secondo livello a partire dai criteri per poter accedere ai corsi di qualificazione, riqualificazione ed aggiornamento professionale, nonché per l’esercizio del diritto allo studio previsto dagli artt. 36 e 35; sulla corretta applicazione dell’EGR sul territorio secondo quanto sancito dall’art. 5 bis, oltre a verificare l’andamento dell’applicazione dell’art. 28 sulla vestizione e svestizione.
Enti Bilaterali:
Vuole darsi seguito all’art. 7 procedendo alla definizione ed alla costituzione dell’Ente Bilaterale Nazionale.
Trattenute associative:
Si richiede di procedere ad una modifica dell’art. 12 prevedendo che, le trattenute, vengano eseguite sulla base delle percentuali e delle mensilità previste con le OO.SS. firmatarie del presente contratto.
Mercato del lavoro:
– vogliono introdursi gli istituti del telelavoro e dello smartworking. L’art. 18 del CCNL prevede le modalità mediante le quali viene esercitato il telelavoro, mentre relativamente allo smartworking, alla luce del periodo post pandemia, si ritiene utile il suo inserimento.
– contratti a tempo determinato
Nell’ambito dell’aggiornamento si ritiene necessario
1. la rivisitazione dell’art. 17 del CCNL;
2. l’introduzione di una clausola di stabilizzazione del personale al fine di una maggiore gestione del turnover e del carico di lavoro;
3. l’integrazione dell’articolato inserendo il diritto di precedenza e di informazione, nonché rendendo l’articolo più chiaro affinché possa fornire ai lavoratori elementi atti a conoscere gli eventuali diritti esercitabili.
– Rapporti di lavoro a tempo parziale.
– Diminuzione dell’attuale percentuale di utilizzo del lavoro supplementare pari al 30%, nell’ambito dell’orario settimanale individuale.
– Orario di lavoro
Nella parte del riposo giornaliero si richiede l’inserimento della parola “consecutive” relativamente alle 11 ore del suddetto riposo. Altresì si domanda di specificare che articolazioni orarie differenti vengano discusse sul secondo livello di contrattazione, nel rispetto della previsione del D.Lgs. 66/2003.
– Apprendistato
Circa quest’istituto si domanda di aumentare la percentuale all’80% ai sensi della Lettera D;
– Aumentare Percentuali relative al Trattamento Economico Lettera L, prevedendo il 100% della retribuzione sia per la prima metà del periodo di apprendistato che per la seconda metà del medesimo periodo.
Diritto allo studio:
Si propone di riformulare l’articolato e di prevedere un aumento delle ore a disposizione come previsto dall’art. 35, ossia pari a circa 50 ore annue.
Inquadramento del personale:
Ridefinizione dei corretti inquadramenti nel sistema di classificazione del personale prevedendo la possibilità di inserire nuovi profili ed introducendo specifiche indennità.
Sistema tutele e diritti:
Si ritiene necessario incrementare il sistema dei diritti e delle tutele introducendo le disposizioni di seguito riportate
1. rivedere ed aggiornare i congedi e la tematica relativa alla L. n. 104/1992 alla luce della conciliazione dei tempi vita lavoro;
2. previsione di un incremento relativo alla maternità del 100% nel periodo di astensione obbligatoria;
3. prevedere permessi retribuiti per malattia figlio fino a 3 anni;
4. definizione delle diverse condizioni di inidoneità psico-fisica;
5. introduzione dell’istituto delle ferie solidali;
6. introduzione delle agevolazioni per genitori affetti da disturbi DSA;
7. eliminazione della reperibilità interna.
Malattia ed infortunio:
Si vuole procedere all’aumento al 100% del trattamento economico della malattia rispetto a quanto previsto dalla Lettera C) dell’art. 68 del CCNL. La medesima percentuale è prevista per i casi di infortunio.
Trattamento economico progressivo:
Viene richiesta l’eliminazione dell’art. 81 prevedendo per tutto il personale, il pieno riconoscimento della quattordicesima mensilità, dei Rol e degli scatti.
Nuove previsioni:
Si pensa all’inserimento dell’assistenza sanitaria integrativa.
Parte economica:
Si considera prioritario adeguare la retribuzione mensile sulla base dell’aumento inflazionistico degli ultimi anni, nonché provvedere ad una concreta valorizzazione delle professionalità coinvolte. 

Esonero assunzioni giovani dal 1° luglio 2022 a tutto il 2023 

Le indicazioni dell’INPS sull’applicazione dell’agevolazione a seguito dell’autorizzazione della Commissione europea alla concedibilità per il nuovo periodo (INPS, circolare 22 giugno 2023, n. 57).

A seguito della decisione C(2023) 4061 final del 19 giugno 2023 della Commissione europea che ha autorizzato la concedibilità degli esoneri per le assunzioni/trasformazioni a tempo indeterminato relative agli under 36 effettuate dal 1° luglio 2022 ed entro il 31 dicembre 2023, sono arrivate anche le indicazioni dell’INPS per l’applicazione dell’agevolazione contributiva a favore dei datori di lavoro.

In particolare, la misura, da ultimo prevista dalla Legge di Bilancio 2023 all’articolo 1, comma 297, ha stabilito che alle nuove assunzioni a tempo indeterminato e alle trasformazioni dei contratti a tempo determinato in contratti a tempo indeterminato di soggetti che non abbiano compiuto il trentaseiesimo anno di età e non siano mai stati titolari di un rapporto di lavoro subordinato a tempo indeterminato con il medesimo o con altro datore di lavoro, effettuate nel periodo sopra citato, il limite massimo di importo concedibile sia innalzato a 8.000 euro annui (prima era di 6.000).

Alla misura in questione non possono accedere le amministrazioni pubbliche e i settori esclusi dal Temporary Crisis and Transition Framework, ovvero: le imprese del comparto finanziario, domestico e quelle sanzionate dall’UE. 

I rapporti di lavoro incentivati

Gli esoneri in oggetto mutuano parte della disciplina generale da quella prevista per l’esonero strutturale giovanile (articolo 1, commi da 100 a 108 e da 113 a 114, Legge di Bilancio 2018), pari al 50% dei contributi datoriali nel limite massimo di 3.000 euro annui. Peraltro, quest’ultimo esonero, considerata la sua natura autonoma, resta liberamente fruibile in alternativa a quello temporaneamente introdotto dalla Legge di Bilancio 2021 e dalla legge di Bilancio 2023. Al riguardo, va altresì considerato che l’esonero strutturale giovanile non è subordinato al rispetto delle condizioni previste per l’applicazione dal Quadro Temporaneo degli aiuti di Stato, essendo una misura generalizzata e la cui disciplina non è sussumibile tra quelle previste dall’articolo 107 del Trattato sul funzionamento dell’Unione Europea.

La misura

Per il periodo che va dal 1° luglio al 31 dicembre 2022, ferma restando l’aliquota di computo delle prestazioni pensionistiche, è pari all’esonero dal versamento del 100% dei complessivi contributi previdenziali a carico dei datori di lavoro, nel limite massimo di importo pari a 6.000 euro annui. La soglia massima di esonero della contribuzione datoriale riferita al periodo di paga mensile è, pertanto, pari a 500 euro (6.000/12) e, per i rapporti di lavoro instaurati/trasformati e risolti nel corso del mese, tale soglia va riproporzionata assumendo a riferimento la misura di 16,12 euro (500/31) per ogni giorno di fruizione dell’esonero contributivo.

Invece, l’incentivo previsto dalla legge di Bilancio 2023, valevole per le sole assunzioni/trasformazioni a tempo indeterminato effettuate dal 1° gennaio 2023 al 31 dicembre 2023, ferma restando l’aliquota di computo delle prestazioni pensionistiche, come detto è pari all’esonero dal versamento del 100% dei complessivi contributi previdenziali a carico dei datori di lavoro, nel limite massimo di importo pari a 8.000 euro annui.

La soglia massima di esonero della contribuzione datoriale riferita al periodo di paga mensile è, pertanto, pari a 666,66 euro (8.000/12) e, per i rapporti di lavoro instaurati/trasformati e risolti nel corso del mese, detta soglia va riproporzionata assumendo a riferimento la misura di 21,50 euro (666,66/31) per ogni giorno di fruizione dell’esonero contributivo.

Nella circolare in commento, infine, sono riassunte le condizioni generali e specifiche di spettanza degli incentivi con esemplificazioni relative ai casi particolari, la compatibilità con la normativa in materia di aiuti di Stato, il coordinamento con altre tipologie di incentivi e le modalità di esposizione dei dati relativi alla fruizione degli esoneri nel flusso Uniemens.

CCNL Pubblici Esercizi (Confcommercio): nuovo incontro tra le Parti Sociali per il rinnovo

Maggiori risorse economiche e definizione della classificazione del personale tra i punti principali dell’incontro

Si è svolto il 16 giugno presso la sede Fipe di Roma l’incontro in seduta tecnica per il rinnovo del contratto dei pubblici esercizi ristorazione commerciale, ristorazione collettiva e turismo. Oltre alle segreterie nazionali di Filcams-Cgil, Fisascat-Cisl e Uiltucs-Uil, erano presenti i rappresentanti di tutte le associazioni datoriali firmatarie il CCNL.
Nel precedente confronto del mese scorso le Associazioni datoriali avevano chiesto un intervento ministeriale volto ad aumentare le maggiori risorse economiche per fronteggiare la situazione di difficoltà creata dalla pandemia, dall’inflazione e dal conseguente aumento dei costi delle materie prime. I sindacati, invece, avevano reclamato interventi volti ad evitare la precarietà, il lavoro irregolare e l’uso sproporzionato del part-time verticale.
A tal proposito era stata proposta l’erogazione di un bonus di 550,00 euro e l’individuazione di soluzioni strutturali di sostegno economico. Il Ministero del Lavoro aveva invitato le parti a formalizzare le loro richieste, fermo restando la necessità soprattutto per le risorse economiche, di un intervento del Ministero dell’Economia.
Nell’ultimo incontro, come convenuto, si è affrontato sia il tema della classificazione del personale che della definizione di un documento congiunto “Agenda di Governo” da inviare ai Ministeri competenti, unitamente alla richiesta di incontro. In relazione al documento congiunto le controparti non hanno ancora presentato una proposta, mentre in relazione al tema della classificazione è in corso una valutazione circa l’opportunità di definire un testo condiviso.
I rappresentanti di Angem e LegaCoop hanno poi riproposto la loro richiesta di procedere con confronti specifici per la ristorazione collettiva, mentre Filcams, Fisascat e Uiltucs hanno invece ribadito l’unicità del contratto e della trattativa.
Le OO.SS. si sono impegnate, infine, ad inviare alla controparte i testi riguardanti i congedi per le donne vittime di violenza e per il contrasto alla violenza di genere e le molestie nei luoghi di lavoro.
Al termine del confronto sono state calendarizzate le successive date del 27 giugno, per la riunione, sollecitata dai segretari generali di Filcams, Fisascat e Uiltucs, per la verifica dello stato del negoziato, ed il 19 luglio, per un incontro in sede tecnica con le segreterie nazionali e una delegazione ristretta con la partecipazione di alcuni territori.