Richiesta rendita vitalizia: le nuove indicazioni

Delineato un sistema di decorrenza in sequenza dei termini di prescrizione del diritto (INPS, circolare 12 novembre 2025, n. 141).

In attuazione della sentenza n. 22802/2025 delle Sezioni unite della Corte di cassazione che hanno delineato un sistema di decorrenza in sequenza dei termini di prescrizione del diritto a chiedere la costituzione della rendita vitalizia, l’INPS con la circolare in commento ha fornito le indicazioni che sostituiscono integralmente le precedenti istruzioni contenute nella circolare n. 48/2025.

In particolare, lo schema interpretativo delineato dalla Suprema Corte prevede che, dalla data di prescrizione dei contributi obbligatori omessi, decorre il termine di dieci anni, entro il quale il datore di lavoro può esercitare la facoltà di chiedere la costituzione della rendita vitalizia in favore del lavoratore.

Decorso tale termine, ed entro un ulteriore termine decennale, il lavoratore può attivare il diritto di costituire la rendita vitalizia in via sostitutiva, a risarcimento del danno subito. Trascorso anche quest’ultimo periodo, resta la possibilità per il lavoratore di costituire la rendita vitalizia a proprio carico.

Infine, la circolare in argomento descrive gli adempimenti amministrativi che le strutture territoriali dell’INPS devono osservare nella definizione delle domande di costituzione della rendita vitalizia.

CCNL Dirigenti Enti Locali: firmata ipotesi di accordo

Previsto un incremento medio pari a 444,00 euro per 13 mensilità

In data 11 novembre 2025 le Parti sociali hanno sottoscritto l’ipotesi di contratto relativo all’Area delle Funzioni Locali per il triennio 2022-2024.

Il contratto, che interessa complessivamente circa 13 mila dirigenti, prevede:

– incrementi medi mensili pari a 444,00 euro per tredici mensilità;

– il rafforzamento delle forme partecipative delle relazioni sindacali in ordine all’Informativa, al Confronto e all’Organismo paritetico per l’Innovazione;

– il rafforzamento delle tutele a favore del personale, con particolare riferimento alle terapie salvavita per gravi patologie, ai congedi per i genitori, al patrocinio legale in caso di aggressioni, alle politiche di age-management;

– il potenziamento del ruolo della formazione all’interno delle amministrazioni:

– la possibilità di destinare risorse al welfare integrativo.

ADI e verifica della condizione di svantaggio: estensione del servizio all’UEPE

L’INPS rende noto che il servizio di validazione della condizione di svantaggio e dell’inserimento nei programmi di trattamento e assistenza è stato esteso anche agli Uffici di esecuzione penale esterna del Ministero della giustizia (INPS, messaggio 12 novembre 2025, n. 3408).

La condizione di svantaggio e l’inserimento in programmi di cura e assistenza dei servizi socio-sanitari territoriali certificati dalla pubblica Amministrazione, come ben noto, sono requisiti di accesso alla misura dell’Assegno di inclusione (ADI) soggetti a verifica da parte dell’INPS.

 

Per effettuare tale verifica, è stato rilasciato, nel sito istituzionale dell’INPS, un apposito servizio denominato “Validazione delle certificazioni ADI”, a uso delle Strutture sanitarie del Ministero della salute.

 

Con il messaggio in commento, l’Istituto comunica l’estensione del predetto servizio anche agli Uffici di esecuzione penale esterna del Ministero della giustizia (UEPE).

Attraverso il servizio “Validazione delle certificazioni ADI”, gli UEPE, dunque, possono validare la dichiarazione indicata nella domanda dell’ADI, relativa alle certificazioni attestanti le condizioni di svantaggio di cui all’articolo 3, comma 5, lettera f) del D.M. n. 154/2023 per il richiedente e/o per i componenti del proprio nucleo familiare.

 

Nel caso di conferma, da parte degli UEPE, della condizione di svantaggio e dell’inserimento nei programmi di cura e assistenza, all’esito positivo dell’istruttoria per gli ulteriori requisiti, le domande vengono accolte e poste in pagamento.

 

L’INPS precisa che la verifica del requisito è considerata positiva anche nel caso in cui l’esito non venga registrato nella procedura di validazione entro sessanta giorni dalla comunicazione ricevuta da parte dell’Istituto, secondo quanto previsto all’articolo 4, comma 6, del D.M. n. 154/2023, fatti salvi gli ulteriori controlli ai fini dell’accesso alla misura.

 

Per agevolare la compilazione della sezione della domanda, sono state pubblicate le tabelle relative alle articolazioni delle Strutture Sanitarie del Ministero della salute e alle articolazioni per le Regioni e le Province degli Uffici di esecuzione penale esterna del Ministero della giustizia: nel caso in cui il richiedente indichi un’Amministrazione errata (ad esempio, un Comune in luogo di un Ufficio del Ministero della giustizia), il medesimo, prima del completamento dell’istruttoria, può richiedere la correzione dei dati indicati in domanda alla Struttura territorialmente competente dell’INPS.  

CCNL Lavanderie Industria: iniziata la trattativa per il rinnovo

Per il triennio 2026-2028 le OO.SS. chiedono un aumento salariale di 225,00 euro, il rafforzamento delle relazioni industriali e maggiore sicurezza

Lo scorso 11 novembre 2025 si è tenuto l’incontro tra le Organizzazioni sindacali Filctem-Cgil, Femca-Cisl, Uiltec-Uil e la rappresentanza datoriale di Assosistema Confindustria incentrato sull’inizio delle trattative per il rinnovo del CCNL di settore. L’accordo ha validità per il triennio 2026-2028, entrando in vigore alla scadenza di quello attuale il 31 dicembre 2025.

Il punto principale della piattaforma rivendicativa sindacale è la richiesta di un aumento economico complessivo pari a 225,00 euro. I sindacati hanno motivato tale incremento come necessario per dare una risposta concreta alla perdita di potere d’acquisto dei lavoratori a causa dell’inflazione. L’obiettivo primario è garantire un sostegno economico adeguato ai lavoratori.

Oltre alla parte economica, la trattativa riguarda altri temi cruciali per il settore come:

– le relazioni Industriali, in relazione alle quali si chiede un rafforzamento dei rapporti tra le parti, includendo la previsione di consultazioni preventive in caso di introduzione di innovazioni tecnologiche;

salute e sicurezza con un focus sul potenziamento degli investimenti per la formazione di lavoratori e RLS;

– la Diversity e Inclusion, prevedendo accomodamenti ragionevoli per i lavoratori con disabilità.

– l’invecchiamento attivo per il quale è stata avanzata la proposta di riduzione dell’orario di lavoro a parità di salario;

– la conciliazione vita-lavoro a favore della quale sono state presentate richieste per ampliare i permessi legati alla maternità-paternità con l’aumento dei giorni per malattia dei figli e del congedo obbligatorio per i padri.

– gli appalti, per i quali si chiede di rafforzare ed estendere la clausola sociale;

Le sigle sindacali hanno espresso l’augurio che la trattativa possa concludersi in tempi rapidi, portando alla sigla di un rinnovo in grado di valorizzare e rilanciare il settore.

CCNL Telecomunicazioni: siglato il rinnovo del contratto

Il nuovo CCNL introduce una distinzione all’interno della filiera per il comparto CRM-BPO

È stato siglato nei giorni scorsi il rinnovo del contratto collettivo nazionale di lavoro delle Telecomunicazioni. Il nuovo CCNL introduce una distinzione all’interno della filiera per il comparto CRM-BPO, prevedendo maggiori strumenti di flessibilità per garantire sostenibilità economica e occupazionale e contrastare i fenomeni di dumping contrattuale. 

Dal punto di vista economico, nel triennio 2026-2028 verrà riconosciuto ai lavoratori il recupero dell’inflazione IPCA maturata nei due cicli negoziali. L’incremento economico riconosciuto è di 298,00 al 5° livello, corrispondente al Livello C1 nel nuovo sistema di classificazione che sarà erogato con le seguenti tranches: 100,00 euro dal 1° gennaio 2026, 50,00 euro dal 1° dicembre 2026, 50,00 euro dal 1° luglio 2027, 98,00 euro dal 1° dicembre 2028.

Per il CRM-BPO l’incremento economico riconosciuto è di 288,00 euro al 5° livello, corrispondente al livello C1 nel nuovo sistema di classificazione con le seguenti tranches: 50,00 euro dal 1° aprile 2026, 35,00 euro dal 1° dicembre 2026, 50,00 euro dal 1° dicembre 2027, 50,00 euro dal 1° luglio 2028, 103,00 euro dal 1° dicembre 2028.

Nell’ambito del trattamento economico complessivo le Parti hanno concordato l’incremento della contribuzione aziendale al Fondo di Previdenza Telemaco all’1,6% dal 1° gennaio 2026 e della contribuzione al Fondo Bilaterale di Solidarietà di Settore, rispettivamente allo 0,20% a carico azienda e allo 0,10% a carico dei lavoratori. 

Come affermato dalle Parti Sociali il nuovo CCNL diventa così una leva di trasformazione industriale e sociale, capace di accompagnare la transizione digitale e sostenere la crescita di un ecosistema più innovativo, inclusivo e sostenibile.